Sabato 12 giugno saluto alla Randonee' e in bici fino a valmontone/colleferro

Guarda le foto del saluto alla randonnee'    
http://www.facebook.com/home.php?#!/album.php?aid=25071&id=127766967239109&ref=mf
In occasione della ciclopedalata rievocativa della prima randonne' della storia effettuata il 12 giugno del 1897 la ciclofficina Move Up allestisce un banchetto con acqua e generi di conforto per salutare il passaggio dei ciclisti previsto per le 7:20 di sabato 12 giugno all' incrocio tra la Casilina e la statale 155 per Fiuggi(altezza vivaio Matteucci).
A tutti gli amici della ciclofficina Move Up:
ci stiamo organizzando per fare un gruppo con le nostre magliette gialle e accompagnare la randonne' fino a valmontone/colleferro, vi aspettiamo al banchetto alle 7:20 !!
Facci sapere se ci sarai al banchetto e /o alla pedalata, lasciaci  un commento sul blog dell' associazione...a presto!!!


Per maggiori informazioni sulla Randonne' vai su:


http://www.audaxitalia.it/news/read_news.php?news=448&category=4&c=18


Vai all' evento su facebook:
http://www.facebook.com/event.php?eid=132155040134750
e inoltre nel weekend continuano i lavori di rifinitura della ciclofficina, partecipa anche tu !!

per maggiori  informazioni sul saluto alla  randonnee e sulla biciclettata fino a a valmontone/, colleferro chiama il  3771179742

per maggiori informazioni sulla randonnee  Roma-Napoli chiama  Andrea  330.85.71.17 o contattalo via e-mail aperugini@datamedicaroma.it

Leggi il comunicato del 12 giugno:
partecipa anche tu alla rievocazione storica della prima randonnee!!!

Il 12 giugno 2010 verrà organizzata una “ciclo pedalata” rievocativa della prima randonneè ciclistica della storia effettuata sul percorso Roma – Napoli nel lontano 1897. In quell’occasione dodici ciclisti romani, capitanati dall’artista Vito Pardo, partirono per scommessa da Roma all’alba per tentare di raggiungere entro il tramonto la città di Napoli. In nove coronarono con successo l’impresa e nei giorni successivi una ventina di ciclisti napoletani, per non essere da meno dei “colleghi” romani ripeterono l’impresa sul tragitto opposto. I giornali dell’epoca diedero risalto all’evento ed utilizzarono il termine “Audaci” per definire i corridori autori dell’impresa.
L’idea piacque a Henry Desgrange, l’ideatore e primo patron del Tour de France, il quale il 3 aprile del 1904 organizzò il primo brevetto ciclistico Audax ufficiale della storia sul percorso di 200 km di andata e ritorno tra Parigi e Gaillon. Il 30 novembre dello stesso anno presso il café du Vaudeville in rue Vivienne a Parigi sedici appassionati fondarono l’Audax Club Parisien (ACP) nel cui statuto, depositato in prefettura il 28 dicembre 1904, erano indicate le finalità dell’associazione: “...incoraggiare lo sviluppo del grande turismo in bicicletta, educare i ciclisti, renderli forti e tenaci ed organizzare le escursioni cicloturistiche”. Da allora l’ACP, organizzatore tra l’altro della madre di tutte le randonneé, la Paris – Brest – Paris, è il punto di riferimento che illumina il movimento cicloturistico mondiale la cui prima scintilla fu accesa oltre un secolo fa dai dodici “Audaci” romani con la loro eroica impresa.
Le randonneè (dette anche brevetti cicloturistici), le cui regole sono tuttora dettate dall’ACP, sono manifestazioni ciclistiche non competitive di lungo chilometraggio da effettuare a velocità controllata in piena autosufficienza. Le distanze ufficiali su cui si corrono le randonneè sono 200, 300, 400, 600 e 1.000 km da percorrere ad una velocità minima di 15 km/h (12 per le distanze di 1.000 km) e massima di 33 km/h. In pratica i ciclisti hanno a disposizione un certo numero di ore (13 per i 200 km, 20 per i 300 km, 27 per i 400 km e così via) per portare a termine l’intero percorso che trovano descritto sul road book, un foglio che viene loro consegnato al momento del via su cui è descritto minuziosamente l’itinerario. Durante il tragitto i corridori devono far apporre un timbro sull’apposito carnet di viaggio in punti prestabiliti (in genere ogni 60 – 90 km) a testimonianza del corretto rispetto dell’itinerario. Nei percorsi più lunghi i ciclisti sono obbligati a pedalare anche durante le ore di buio per rientrare nel tempo limite.
I ciclisti che si avvicinano a questa disciplina sono atleti veri, gente disposta ad affrontare situazioni estreme per il semplice gusto di esplorare i propri limiti condividendo gioie e dolori con gli occasionali compagni di viaggio. Lo spirito cameratesco e di solidarietà che si stabilisce tra randonneurs nel corso di queste manifestazioni spesso sfocia in profonde e durature amicizie. I randonneurs sono persone dallo spirito libero e semplice che se infischiano delle mode, dei “must” e delle ultime diavolerie tecnologiche e agli indumenti High tech preferiscono il vecchio caro giornale sotto la maglia o la pellicola di Domopak avvolta tra calzino e scarpino per non congelarsi i piedi durante le ore notturne.
Il prossimo 12 giugno un gruppo di corridori (si prevedono tra i 30 e i 40 partecipanti) amanti di questo tipo di manifestazioni partirà all’alba da piazza del Campidoglio a Roma e si avvierà lungo la via Casilina alla volta di Piazza del Plebiscito nel capoluogo Partenopeo che verrà raggiunto, si spera, entro il tramonto. Molti di questi ciclisti correranno con bici ed abbigliamento d’epoca proprio per interpretare al meglio lo spirito rievocativo della prima randonnèe della storia corsa 113 anni fa dai dodici “Audaci” romani.
Lungo il percorso verranno effettuate tre soste ufficiali in corrispondenza dei punti di controllo più una, per così dire, simpaticamente autogestita dagli amici dell'associazione No Border che pochi giorni fa a wiki hostel hanno inaugurato una ciclofficina "move up” per favorire lo sviluppo della mobilità dolce su due ruote. I promotori di questo controllo non ufficiale attenderanno il passaggio degli “Audaci” sulla via Casilina in corrispondenza del bivio per Zagarolo intorno alle 7.30 del mattino e li scorteranno in bici, con la maglia gialla ufficiale della ciclofficina, per un tratto di strada, almeno fino a Valmontone o Colleferro dove è posto il primo controllo ufficiale.
Il secondo sarà effettuato a Ceprano ed il terzo presso il Sacrario Militare di Mignano Montelungo, luogo di alta suggestione e di profondi significati storici e rievocativi. I corridori durante la sosta parteciperanno ad una breve cerimonia onorando, con la loro rispettosa presenza e con lo spirito di amicizia e di fratellanza che contraddistingue i veri sportivi, in particolare coloro che si dedicano a discipline di grosso impegno e sacrificio come il ciclismo, i tanti caduti per la libertà del nostro Paese.
Una volta raggiunta piazza del Plebiscito a Napoli, dopo circa 250 km di pedalata, i corridori si trasferiranno all’ostello della gioventù a Mergellina dove trascorreranno la notte.
L’indomani giornata di libertà e di riposo a Napoli con ritorno in treno anche se i più “Audaci” inforcheranno nuovamente all’alba i velocipedi per far ritorno nella “Città eterna” percorrendo la via Appia.

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